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Terzo anno del corso "L'Arte dell'Annuncio"

Pubblicata il:  4 Febbraio 2025



Ha senso parlare di annuncio con più di 2000 anni di storia alle spalle? Abbiamo bisogno di un corso per l’annuncio? E soprattutto, è plausibile che non sia prettamente tecnico ma dia indicazioni di tutt’altro genere? Sì, decisamente sì. Ed è un sì pieno di convinzione e soprattutto di condivisione, vista la numerosa partecipazione ai precedenti corsi e l’attesa gioiosa per la partenza del terzo corso il prossimo 20 febbraio 2025. Posso parlare di gioia perché ogni anno le sorprese sono tante e gli argomenti davvero illuminanti e mai ripetitivi, e anche per tutti i docenti che si sono resi disponibili a condividere la loro esperienza personale (penso, tra gli altri, a padre Francesco Patton, custode della Terra Santa, o a don Marco Gnavi della Comunità di Sant’Egidio o ancora a padre Giuseppe De Stefano della Comunità Frontiera) e anche professionale (impossibile dimenticare, ad esempio, la biblista Rosanna Virgili o l’altro biblista e docente don Fabio Rosini). I docenti presenti nel programma di questo terzo anno sono altrettanto degni di stima e, sicuramente, sapranno stimolare, approfondire e mettere in luce nuovi aspetti dell’annuncio.

Provando a raccontare il cammino svolto fin qui, si può evidenziare che all’inizio, si è guardato all’annuncio in generale per scoprire che è parte integrante del nostro essere cristiani, ed è alla base di ogni nostro incontro, di ogni nostro dialogo ma non per convincere né per difendere, quanto per esprimere sinceramente chi siamo! È stato sottolineato quanto è importante anche la parte della preparazione personale e, quindi, dei contenuti ma, ancora di più, della conoscenza della o delle persone che abbiamo di fronte! Nessun incontro infatti può prescindere dall’apertura e dall’ascolto.
L’anno successivo è stata invece occasione per approfondire lo stile del dialogo a cui bisogna dedicarsi per poi concludere che non basta una vita per imparare ad essere semplici, genuini e veri, e prudenti e attenti verso gli altri. In definitiva siamo strumenti docili e umili, chiamati a vivere il Vangelo tra amore e servizio affinché il nostro parlare esprima davvero il nostro essere! E sempre restando consapevoli che poi, alla fine, chi agisce è lo Spirito: è Lui che accende il desiderio, che illumina e raggiunge i cuori.

La costante di ogni incontro poi è sempre stato il riferimento alla Scrittura. È lì che attingiamo le modalità, le parole, le dinamiche ed è lì che, prima di tutto, attingiamo la verità per noi stessi prima e per gli altri dopo. Ed è dal Vangelo che impariamo a metterci alla sequela di Gesù Cristo, per fare l’unica vera esperienza che accomuna ogni cristiano che annuncia: la comunione.

Anna Ersilia Gigante


Per informazioni: 
Corso "L'Arte dell’Annuncio"


 
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