La crisi tra Mosca e Kiev, degenerata con i bombardamenti del 24 febbraio 2022, dopo settimane di tensione, ha sconvolto la popolazione Ucraina, cuore geografico dell’Europa. Sembrava scongiurato il pericolo che Putin procedesse con l’attacco militare, ritenendo diffusamente che le forze dispiegate nel sud della Bielorussia e nella Russia occidentale, a pochi chilometri dalla frontiera, fossero utilizzate come deterrente rispetto a ipotetiche iniziative nemiche o come leva per giungere ad accordi diplomatici relativi probabilmente alle due repubbliche separatiste del Donbass, Donetsk e Luhansk.
Il rischio reale di un conflitto di dimensioni inimmaginabili, per l’indubbio coinvolgimento dei paesi alleati della Nato, con implicazioni su altri fronti di superpotenze come la Cina, ha indotto Papa Francesco, nella mattina del 25 febbraio, a recarsi personalmente all’Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede, in via della Conciliazione, per proporsi nella veste di Pastore, mediatore di pace. Un gesto carico di amore, compiuto in maniera riservata per offrire una possibile via di uscita dalla crisi, attraverso l’incontro diretto con il diplomatico Alexander Avdeev, anche in vista di un secondo incontro con il Patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill.
La via della mediazione è l’unica speranza per quanti stanno già piangendo i propri morti e per coloro che hanno dovuto improvvisamente abbandonare le proprie case per proteggersi dalle bombe, raggiungendo improbabili rifugi nelle località a maggior rischio e nella capitale, dove i tunnel sotterranei della metropolitana, in assenza di appositi ricoveri, sono ritenuti i luoghi più sicuri per quanti non hanno potuto abbandonare la città.
Già nel corso dell'udienza generale del 23 febbraio, Papa Francesco aveva espresso grande dolore per il peggioramento della situazione in Ucraina, dicendo a conclusione dell’incontro che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde, come Gesù ci ha insegnato, con le armi di Dio, che sono la preghiera e il digiuno. L’invito rivolto a tutti è di fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle Ceneri, una giornata di preghiera e digiuno, invocando la Regina della Pace perché preservi il mondo dalla follia della guerra.
Vincenza Spiridione
Pubblicata il: 25 Febbraio 2022
Condividi questo articolo