Gianluigi De Palo è partito dai dati scoraggianti di una società in cui denatalità, invecchiamento della popolazione e crisi dell’istituzione matrimoniale sembrano sintomi di una crisi irreversibile, crisi che tocca molti ambiti della società. Tuttavia, è proprio davanti a questa sconfitta che è possibile l’annuncio, secondo De Palo, l’annuncio della bellissima storia di Gesù, il racconto di una sconfitta ma anche di ciò che è oltre quella sconfitta. A partire dall’Evangelii Gaudium e dall’Amoris Laetitia di Papa Francesco, Gianluigi De Palo ha sottolineato che il grande limite dell’annuncio cristiano oggi è dato dall’incapacità di uscire dalle idealizzazioni eccessive per attirare attraverso la bellezza di un Vangelo vissuto. Il problema non è la mancanza di strutture cristiane nella società, ma la sciatteria dell’annuncio. L’incapacità di raccontare la storia più bella del mondo è il nostro vero nemico, e non dobbiamo cercare capri espiatori esterni. Il vero limite degli ultimi 25 anni, secondo De Palo, è nella mancanza di studio, di capacità di far sentire a casa coloro che si avvicinano ai tanti luoghi in cui il Vangelo dovrebbe essere annunciato.
Le provocazioni di questo primo intervento hanno trovato una possibile risposta nelle parole di Padre Massimo Vedova che ha condiviso la sua esperienza di evangelizzazione di strada. L’invito evangelico ad andare “in tutto il mondo” non può essere letto solo in senso territoriale, ma va compreso come necessità di evangelizzare tutto lo spazio dell’esistenza umana. Non è il carisma di pochi, è l’esigenza di ogni cristiano che deve abitare nel mondo generando incontri.
“L’arte dell’annuncio” prosegue con un ciclo settimanale di lezioni fino al 9 maggio in cui sarà sviluppato il tema dell'annuncio sotto i profili biblico, liturgico e catechetico grazie al contributo di altri validi testimoni come Luigi Maria Epicoco, Marco Frisina, Rosanna Virgili, Gianluigi De Palo, Dominik Jurczak, Raffaele Di Muro, Lucio Adrián Ruiz, Antonio Tarallo, Enzo Biemmi, Angela Tagliafico.
Roberto Liggeri
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