Papa Francesco sceglie la solennità dell’Annunciazione del Signore per consacrare il popolo russo e ucraino alla Vergine, affinché, come Maria, ciascuno possa disporsi ad accogliere la volontà di Dio, in Cristo, Verbo incarnato, che indica la via dell’amore, unico cammino di speranza e di pace.
La guerra in corso da circa un mese, nel cuore geografico dell’Europa, non accenna a finire, anzi, nonostante ripetute rassicurazioni sulla sua breve durata, aumentano devastazioni e sofferenze per le popolazioni coinvolte. La mediazione proposta dal Pontefice nella mattina del 25 febbraio, unica speranza per costruire un dialogo, sia pur difficile, sulla base del diritto internazionale, attraverso la diplomazia dei tanti attori coinvolti, non ha prodotto fino ad oggi alcun risultato, se non quello di sempre più diffuse occasioni di preghiera, sorte anche spontaneamente ovunque nella Chiesa, per un cessate il fuoco che restituisca serenità al popolo ucraino, al popolo russo e a tutti noi.
È di oggi un invito ufficiale per il Papa a Kiev, da parte dell’Ambasciatore Ucraino in Italia.
Intanto si succedono e crescono vere e proprie gare di supporto alimentare e vestiario, di accoglienza e protezione dei profughi, a dimostrazione che le persone comuni sono disposte a impegnarsi in prima persona per il bene dei fratelli e delle sorelle in difficoltà. È un dato di fatto che la distruzione programmata, da chi è animato da egoismi e logiche di potere, produce danni incalcolabili che vanno ben oltre le macerie di città irriconoscibili e deserte. Si tratta di scempi insensati, oltraggi morali e spirituali, che oltre a rievocare le atrocità susseguite alla guerra della ex Jugoslavia, producono sempre maggiori disuguaglianze e riducono allo stremo economie già disastrate dalla pandemia.
Francesco dopo la preghiera Mariana dell’Angelus di domenica 20 marzo supplica tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino nel far cessare questa guerra ripugnante, che fa piovere missili e bombe su civili, anziani, bambini e madri incinte. Preoccupato dei milioni di rifugiati ucraini, dei tanti nonni, ammalati e poveri, separati dai propri familiari e dei tanti bambini e persone fragili che restano a morire sotto le bombe, senza poter ricevere aiuto e senza trovare sicurezza nemmeno nei rifugi antiaerei, Francesco prova riconoscenza verso i Pastori, che in questi giorni tragici stanno vivendo in Ucraina il Vangelo della carità e della fraternità, con coraggio, vicini a tanta gente disperata!
Con l’invito a pregare e compiere “un solenne Atto di consacrazione dell’umanità, specialmente della Russia e dell’Ucraina, al Cuore immacolato di Maria, affinché Lei ottenga al mondo la pace,” perché nessuno mai si abitui alla guerra e alla violenza, Papa Francesco chiama a raccolta ogni comunità e ogni fedele, venerdì 25 marzo, a partire dalle ore 17, in contemporanea alla celebrazione prevista nella Basilica di San Pietro, perché si dia fine agli scontri disumani che vanno contro la sacralità della vita, che va rispettata e protetta sopra ogni cosa.
Nel link la preghiera
https://www.acistampa.com/story/la-lettera-e-la-preghiera-di-papa-francesco-per-la-consacrazione-al-cuore-di-maria-19408
Vincenza Spiridione
Pubblicata il: 23 Marzo 2022
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