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Georgiana Fullerton, la scrittrice francescana secolare

Pubblicata il:  17 Giugno 2021



La rubrica “La fraternità dei laici”, proposta dal mensile San Bonaventura informa e curata da fra Felice Autieri, ci accompagna in questo numero sui passi di Lady Georgiana Fullerton, attraverso la sua conversione al cattolicesimo e la sua produzione letteraria.

«Georgiana Charlotte Leveson Gower, meglio conosciuta come Lady Georgiana Fullerton, nacque a Tixall Hall nello Staffordshire, il 23 settembre 1812. Era la figlia minore di Lord Granville Leveson Gower, ambasciatore inglese prima in Russia e poi in Francia, e di Lady Harriet Elizabeth Cavendish.
Crebbe fra la nobiltà e il benessere e lì formò la sua personalità di scrittrice, biografa e filantropa dall’animo semplice e umile. A dodici anni fece l’ingresso nella nuova casa a Parigi, città nella quale trascorse molti anni della sua giovinezza a seguito dell’incarico di ambasciatore del padre.
Gli inizi a Parigi non furono dei più facili, in quanto il padre era assorbito dal ruolo di diplomatico, la madre era impegnata nelle pubbliche relazioni e nella vita mondana della capitale francese, mentre le figlie erano troppo giovani per debuttare in società o fare la loro apparizione nel salotto materno. La famiglia restò in Francia fino al settembre 1827, quando il padre fu richiamato a Londra dal Ministero degli esteri.

Il ritorno in Gran Bretagna segnò per Giorgiana il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, iniziò a sviluppare la sensibilità verso la realtà che la circondava, la natura, le persone e i loro sentimenti.

Il 13 luglio 1833 sposò Alexander George Fullerton anch’egli del corpo diplomatico inglese, così ritornò nuovamente a Parigi essendo il marito addetto dell’ambasciata. Il matrimonio fu coronato dalla nascita di un figlio il 15 luglio 1834, battezzato con il nome di William Granville. L’ambasciata francese divenne la loro casa, da dove se ne allontanarono per viaggiare lasciando definitivamente Parigi solo otto anni dopo, nel 1841, quando il marito preferì rinunciare alla carriera diplomatica.

Da Parigi iniziarono a viaggiare spesso, visitando soprattutto l’Italia, e sebbene fosse cresciuta nella tradizione religiosa anglicana, Georgiana aveva provato una forte attrazione per il cattolicesimo. Pertanto le frequenti visite in diverse città italiane, vennero incontro al suo bisogno di approfondimento, tramite nuovi incontri e la visita alle chiese delle città». (F.A.)

 
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