Donazioni

NEWS:
Francesco Sylos Labini a Economy of Francesco

Pubblicata il:  17 Ottobre 2022



È il 23 settembre 2022 quando, in una bellissima sala del Sacro Convento di Assisi, aperto a tutti per l’occasione, il fisico Francesco Sylos Labini, classe 1966, parla in inglese ai tanti giovani presenti in sala, a proposito del nesso tra il settore della Ricerca nelle università e le crisi economiche, sociali e culturali, sofferte a livello mondiale.

Durante la conferenza ‘Meritocracy, Evaluation, Excellence. The case of Universities and Research’, nell’illustrare le ragioni per cui l’eccellenza sia diventata di fatto un dogma, presenta una ottantina di slides con importanti dati, grafici, documenti e citazioni, utili ad ulteriori approfondimenti. “Si tratta di valutazioni che poggiano su scelte ideologiche, attuate a partire dai test nelle scuole, gli Invalsi, per intenderci, con l’obiettivo di convincere che le cose funzioneranno meglio, grazie a indicatori prestabiliti” afferma, durante l’intervista che segue la conferenza. “Si vuole assegnare il primato alle ‘tecnovalutazioni’, per modellare il sistema in modo che diventi funzionale agli obiettivi che Stati e Istituzioni si sono dati a livello globale”, costruire quindi le future classi dirigenti su modelli standardizzati, metodologie che valutano il merito, ritenute, peraltro a torto, di valenza scientifica. “L’obiettivo è far veicolare le regole del liberismo sfrenato, dove il mercato e la concorrenza la fanno da padroni”, prosegue, e dove finisce per essere il ruolo che si ricopre a determinare la fondatezza della visione e non il metodo seguito per giungere ad essa.

Per Francesco Sylos Labini, il modello meritocratico, descritto da Michael Young, il sociologo inglese che cinquanta anni fa coniò la “meritocrazia”, crea una “casta ancora più chiusa di quelle che la storia abbia mai prodotto, impermeabile a ogni posizione diversa dalla propria, una casta che basa la sua legittimità su test che soffocano la diversificazione scientifica e culturale”. Un vero e proprio loop, un circuito che si autoalimenta e non ammette verità diverse da quelle che si affermano e su cui poggia tutto il sistema di valutazione.

Il ragionamento conduce a uno degli aspetti più importanti del cambiamento auspicato da Papa Francesco dal momento che riduce l’intelligenza ad algoritmi prefissati su basi statistiche e determina una terribile staticità valoriale, soffocando la libertà di trovare nuovi percorsi, come quelli seminati nel Patto sottoscritto ad Assisi il 24 settembre 2022 con i giovani riuniti nel Teatro Lirico, per “una nuova economia”, ispirata a Francesco d’Assisi. “La diseguaglianza inquina mortalmente il nostro pianeta”, ha affermato quel giorno il Santo Padre, “e non possiamo permettere che le nuove calamità ambientali cancellino dall’opinione pubblica le antiche e sempre attuali calamità dell’ingiustizia sociale”. Su questo Francesco Sylos Labini, dichiaratosi sorpreso per la grandezza della sfida rivolta da Papa Francesco il 1 maggio 2019 a economisti, imprenditori e imprenditrici di tutto il mondo, è impegnato in prima persona. Le sue parole tratte dall’introduzione al recente saggio ‘Rischio e previsione. Cosa può dirci la scienza sulla crisi', edito da Laterza, non lasciano spazio ad equivoci: “Uguaglianza, libertà, fratellanza, fino a qualche decennio fa parole guida, hanno perso rilevanza in un periodo storico in cui le disuguaglianze sono molto più marcate che in passato, la libertà si è ridotta progressivamente in nome dell'emergenza terroristica per garantire la sicurezza, e la solidarietà è sopraffatta dalla prepotenza o dall'indifferenza”.

Mentre studia la dinamica della formazione delle galassie, Francesco Sylos Labini è perfettamente calato nella realtà in cui vive e, da scienziato, è abituato a osservare fenomeni e trarre definizioni. “I ricchi e i poveri sono sempre stati lì. Ma rispetto al resto della popolazione oggi la ricchezza è decisamente più grande che in qualsiasi altro momento storico” e sono sempre in pochi a possederla. Uno sguardo sul mondo a tutto tondo, quello del Direttore del Centro Ricerche Enrico Fermi, che va dall’esplorazione di equilibri cosmici all’impegno di cittadino che ricerca il bene comune.


Vincenza Spiridione

Condividi questo articolo