Tra giovani e giovanissime donne provenienti da decine di Paesi di ogni continente, per i lavori del Villaggio ‘Women of Economy’, è il 23 settembre 2022 quando l’imprenditrice triestina Maria Rita Fiasco si presenta, in un locale attiguo alla Basilica di Santa Chiara ad Assisi, parlando fluentemente l’inglese, in tutta la freschezza della sua esperienza. Dichiara di avere sessantasette anni ma nessuna le crederebbe se non fosse che da ciò che dice traspare il suo vissuto e tanta consapevolezza della condizione femminile. Racconta la sua storia lavorativa fortunata, per i ruoli di responsabilità sempre rivestiti, ottenuti grazie agli studi universitari che le hanno consentito di fare un’ottima carriera. “Nella mia attività di impresa ce la sto mettendo tutta per creare un ambiente in cui le persone possano essere felici”. Disinteressata a logiche di potere e al profitto in sé, si emoziona nel raccontare quanto sia importante per lei che i suoi dipendenti crescano e sviluppino le proprie competenze e abilità in un clima armonioso. “Liberare la creatività appaga e i risultati che innegabilmente arrivano, puntuali per ognuno, costituiscono la più alta delle motivazioni”. E’ un ambiente virtuoso in cui si trovano inserite gestanti che lavorano con gioia fino all’astensione obbligatoria, se le condizioni di salute lo consentono, e madri che si aiutano reciprocamente, rientrate al lavoro in condizioni di piena reintegrazione. “Tutte e tutti sono messi in grado di rispettare i tempi necessari al raggiungimento degli obiettivi dell’azienda. L’orario di entrata e uscita nell’arco della settimana, dove il sabato e la domenica non vanno presi in alcuna considerazione, è funzionale non solo alle attività dell’impresa, ma anche ai tempi di vita fuori dal posto di lavoro”. L’orizzonte a cui guarda Maria Rita ha come obiettivo il “prendersi cura delle persone”, innovando quanto più è possibile l’organizzazione del lavoro, per meglio conciliare in particolare i bisogni delle donne a vantaggio della crescita personale, delle relazioni familiari e delle funzioni sociali e politiche. “Si tratta di un orizzonte in cui l’equità e il rispetto reciproco rendono pure un servizio alla democrazia, laddove si interrompe il flusso delle corruttele di cui sono ammalati pressoché tutti i sistemi politici, nel mondo globalizzato, che tende a ignorare le istanze di chi si trova in condizioni di difficoltà, di subalternità e di chi ha bisogno di lavorare per vivere”. Maria Rita Fiasco si trova in assoluta sintonia con Papa Francesco che celebra il lavoro come la somiglianza massima dell’uomo al suo Creatore. Nell’Omelia del 1 maggio 2020 nella Cappella della Domus Sanctae Marthae ‘Il lavoro è la vocazione dell’uomo’, disponibile sul sito www.vatican.va, il santo Padre magistralmente afferma che “il lavoro ha dentro di sé una bontà e crea l’armonia delle cose – bellezza, bontà – e coinvolge l’uomo in tutto: nel suo pensiero, nel suo agire, tutto”. L’adesione di Maria Rita a Economy of Francesco nasce proprio dalla coincidenza della sua visione con quella del Pontefice, per cui la vocazione più profonda dell’essere umano è di prendersi cura del Creato, lavorando per il bene comune. L’imprenditrice conosciuta ad Assisi sa che è possibile cambiare il modo di pensare. “Non è cosa facile far veicolare tra gli imprenditori un punto di vista tanto innovativo e in un certo senso femminile” afferma. “Era indubbiamente più difficile prima, per le troppe profonde discriminazioni verso le donne. Oggi per quanto il nostro inserimento nel mondo del lavoro sia assicurato, c’è ancora tanta strada da fare, specie per quelle realtà in cui la legislazione non garantisce la tutela dei diritti delle donne”. Un solo rammarico per l’imprenditrice triestina, incontrata nella pausa successiva al suo intervento, quello della poca visibilità dell’iniziativa della tre giorni di Economy of Francesco, considerati dai media mainstream italiani un evento circoscritto e limitato ad ambienti clericali. “Qui ci sono persone impegnate nel sociale, nelle università, nelle istituzioni, si tratta di un avvenimento epocale a cui tutti gli organi di stampa devono assegnare il giusto valore, perché quella del Santo Padre è una proposta che può correggere le storture del capitalismo nel sistema economico globale, in cui predomina il ruolo della finanza, ma anche nel governo delle risorse del pianeta, dov’è la logica dello sfruttamento ad imporsi sempre ai danni delle popolazioni più povere”. Ma è un cruccio che si affievolisce al cospetto della sfida di Papa Francesco che, oltre ad avere colto l’importanza di una svolta nel settore dell’economia, ha anche tanto a cuore la donna che “va avanti con coraggio”, “è l’armonia, la poesia, la bellezza. Al punto che senza di lei il mondo non sarebbe così bello, non sarebbe armonico” (da ‘La donna è l’armonia del mondo’ Giovedì 9 febbraio 2017 - Meditazione mattutina nella Cappella della Domus Sanctae Marthae).
Vincenza Spiridione
Pubblicata il: 19 Gennaio 2023
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