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Due giorni di approfondimento sulla croce nel primo secolo francescano

Pubblicata il:  24 Febbraio 2023



Il 23 e il 24 febbraio presso la Sala Sisto V del Collegio Seraphicum si è svolto il convegno internazionale di studi dal titolo “La croce nel primo secolo francescano. Scritture, immagini, modelli” organizzato dalla Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura. Nato da un’idea della professoressa Alessandra Bartolomei Romagnoli e del professor Massimo Vedova, come ha spiegato il preside della Facoltà Padre Raffaele Di Muro durante i saluti istituzionali da lui rivolti ai partecipanti insieme a Padre Jan Maciejowski, Vicario generale dei Frati Minori Conventali, la due giorni ha proposto un percorso articolato che dall’eredità antica e medioevale precedente l’esperienza di San Francesco è giunto fino a quella predicazione della croce caratteristica del mondo francescano e della Chiesa latina di Occidente a partire dal Basso Medioevo.
Studenti e docenti della facoltà hanno potuto scoprire attraverso interventi di alto profilo la continuità nella discontinuità del discorso sulla croce e della croce prodotto dall’esperienza di San Francesco. Si è visto come il processo di risignificazione della croce da orrendo patibolo a simbolo di redenzione e vittoria iniziato nel cristianesimo antico sia continuato nella rilettura spirituale dell’esperienza monastica, nelle espressione artistica delle croci dipinte per arrivare alle vicende di Frate Francesco che lungi da una lettura doloristica della croce fornisce nei suoi scritti una visione trinitaria in cui il Figlio, Cristo crocifisso, è la via che con la forza dello Spirito riconduce al Padre.  In estrema sintesi, l’esperienza di Francesco e il senso che i suoi eredi daranno alla sua straordinaria stigmatizzazione permetterà un cammino che attraverso San Bonaventura, Sant’Antonio, le mistiche francescane, la drammatizzazione liturgica e l’espressione artistica porteranno a un fondamentale approfondimento della dimensione kenotica del Figlio nell’incarnazione e nella passione che va oltre la dimensione salvifica ma che è nella natura stessa di Dio.
Oltre a ringraziare chi ha reso possibile questo importante momento di approfondimento che sarà ulteriormente arricchito dalla pubblicazione degli atti del convegno, è d’obbligo ricordare i moderatori e professori che hanno condiviso i loro studi e partecipato a un dibattito che è lungi dall’essere concluso: Luca Bianchi (Preside dell’Istituto francescano di spiritualità dell’Antonianum), Emanuela Prinzivalli (Docente dell’Università di Roma “La Sapienza”), Pierluigi Licciardello (docente dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna), Alessio Monciatti (docente dell’ Università del Molise), Stéphane Oppes (Decano della Facoltà di Filosofia dell’Antonianum), Daniele Solvi (docente dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli), Adelaide Ricci (docente dell’Università di Pavia), Gábor Klaniczay (docente della Central European University di Budapest), Massimo Vedova (docente al Seraphicum e all’Antonianum), Aleksander Horowski (Istituto Storico dei Cappuccini), Sua Em.za il Cardinale Fortunato Frezza, Luciano Bertazzo (docente della Facoltà Teologica del Triveneto), Alessandra Bartolomei Romagnoli (docente della Pontificia Università Gregoriana), Francesco Santi (docente dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna), Carla Bino (docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Felice Autieri (docente dell’Istituto Teologico di Assisi e al Seraphicum), Elvio Lunghi (docente dell’ Università per Stranieri di Perugia), Patrick Henriet (docente dell’École Pratique des Hautes Études di Parigi) e Franco Cardini (docente dell’Università di Firenze).





























 
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