Per il secondo anno consecutivo è stato proposto dalla facoltà il corso sull’Arte dell’Annuncio, che è ormai giunto alle lezioni conclusive. Le aspettative erano alte, vista la bellissima esperienza dell’anno scorso, e non solo non sono state disattese, ma sono state addirittura superate, sia per la presenza di ottimi docenti e voci di testimonianze preziose, sia per la vastità di orizzonti che sono stati aperti. Si è passati, infatti, dalla Scrittura, con la qualificata, e illuminata, voce di Rosanna Virgili, alla testimonianza viva di padre Francesco Patton, l’attuale custode di Terra Santa, per passare ai giovani, con la verve e l’entusiasmo di Maurizio Fratamico e la dolcezza autorevole di padre Giuseppe De Stefano della Comunità Frontiera (non importa infatti quale sia lo stile, ciò che conta è, prima di tutto, vivere ciò che si annuncia) e approdare sui social, con le competenze del professor Filipe Alves Domingues.
Durante gli incontri, il confronto è andato ben oltre la riflessione sui contesti difficili: siamo stati stimolati a comprendere che la Parola di Dio passa attraverso la carne (nostra e di chi ci sta accanto) e quindi siamo chiamati, prima di essere creduti, ad essere credibili, e prima di essere efficienti, ad essere umili, per poter accogliere e ascoltare i bisogni di chi ci sta accanto, anche materiali, prima che spirituali. L’annuncio passa attraverso il nostro fare insieme agli altri, il nostro servizio, facendo della prossimità un’opportunità in ogni contesto, anche quello virtuale.
Anna Ersilia Gigante
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