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Considerazioni finali sul corso "L'Arte dell'Annuncio"

Pubblicata il:  18 Maggio 2024



È terminato giovedì 16 maggio il secondo corso dell’Arte dell’Annuncio con il recupero della lezione di Rosanna Virgili. Prima dei saluti finali il preside della facoltà, padre Raffaele Di Muro ha invitato tutti i partecipanti ad inviare via mail delle proposte/consigli/suggerimenti per il prossimo anno. La mia richiesta sarebbe quella di una formazione permanente, in poche parole il corso, come la nostra vocazione all’annuncio, non dovrebbe finire mai. Proprio come ci ha ricordato l’ultima, non per importanza, relatrice: l’annuncio è un lavoro che va svolto con costanza, energia e anche sinergia. Quest’ultima parola, per me, racchiude e sintetizza un po’ tutto il percorso fatto fin qui: lo Spirito, che ci unisce, ci spinge a lavorare insieme, oltre i nostri confini e debolezze, per raggiungere uno scopo comune. Infatti, qualsiasi sia il nostro ambito, il nostro posto nel mondo, il nostro carisma o i nostri limiti, stiamo lavorando per un solo Vangelo. Noi stessi possiamo essere Vangelo per qualcuno in ogni momento e in qualsiasi situazione, come ha affermato con infinita sensibilità don Marco Gnavi, parlandoci sia degli anziani che dei carcerati, e che ha ribadito con altre parole, ma con gli stessi contenuti il conosciuto, ma mai scontato, don Luigi Maria Epicoco.

Siamo chiamati ad amare a fondo perduto, ad essere amici anche di chi non ci capirà, a valorizzare ogni vita anche se giunta al termine del percorso terreno, ma soprattutto portare speranza, quella vera, e misericordia a chiunque, non solo con le parole, ma con la nostra stessa presenza, con il nostro esempio, costruendo relazioni piene e mai superficiali. Per fare tutto questo dobbiamo essere pieni a nostra volta, restare in cammino e in ascolto della Parola, restare umili e accoglienti, in dialogo anche tra di noi e quindi bisognosi di ancora nuovi percorsi formativi.


Anna Ersilia Gigante

 
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