Sabato 22 gennaio presso la Pontificia Facoltà Teologica "San Bonaventura", Seraphicum, si è tenuto il quinto incontro dedicato all’alta formazione in "Giornalismo ed etica", un corso che si propone di riconciliare l’etica con il mondo dell’informazione, a vantaggio della verità e della pace.
La giornata dedicata alla Chiesa in uscita, con l’intervento di mons. Nunzio Galantino, Vescovo e Presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, ha introdotto l’urgenza che i comunicatori si pongano gli interrogativi di senso che la complessità del tempo presente richiede. Non sguardi al passato, né eccessiva semplificazione, ma saper entrare consapevolmente nella realtà, uscendo dalla comoda presunzione del “già saputo” per mettersi in movimento, “consumare le suole delle scarpe”, come esortava esattamente un anno fa Papa Francesco nel MESSAGGIO PER LA 55ma GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI. Essere aperti all’incontro entrando in sintonia con tutti i linguaggi che il mondo contemporaneo consente, per permettere incontri che altrimenti non avverrebbero, per aggiungere ai fatti narrati la prospettiva del Vangelo.
Cosa dice Gesù all’uomo di oggi, quali linguaggi suggerisce agli operatori dell’informazione sulle orme di San Francesco di Assisi e San Francesco di Sales è stato in sintesi il contenuto dell’intervento pomeridiano di Antonio Tarallo, che ha affiancato Alfonso D’Alessio, Presbitero diocesano e giornalista, docente della Pontificia Facoltà, mentre Vincenzo Corrado, Direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della C.E.I., ha affrontato il tema del giornalista “missionario” capace di promuovere un giornalismo di pace, al servizio della verità che dia voce a tutti, specie a chi non ne ha.
Vincenza Spiridione
Pubblicata il: 25 Gennaio 2022
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