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Studiare per essere lievito

Pubblicata il:  20 Settembre 2022



L’offerta formativa della Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura - Seraphicum, definita, da quanti la conoscono e la frequentano, un ‘tesoro’, non solo per i contenuti didattici, ma anche per l’arricchimento di valori francescani, parte dallo studio della Filosofia, come approccio metodologico necessario per entrare nei meandri della Sacra Teologia. I piani di studio descritti nell’Annuario, disponibile sul sito, consentono a chiunque lo desideri di compiere un percorso in grado di incidere sulla propria vita, anche per le naturali possibilità lavorative che, all’occorrenza, procura, dopo aver conseguito i diplomi previsti.

Il
Baccalaureato ha durata quinquennale e si compone del biennio di Filosofia in cui si comincia dalle origini, si attraversa il medioevo verso l’umanesimo fino ai filosofi contemporanei, per dedicarsi nei successivi tre anni alla Teologia, mediante lo studio specifico delle importanti materie d’esame indicate nell’annuario. Gli esami sostenuti nel biennio sono riconosciuti dalle università statali, qualora si voglia cambiare percorso.
Licenza e Dottorato sono invece riservati a chi intende perfezionare gli studi. Il Ciclo riservato alla
Licenza in Sacra Teologia contiene le specializzazioni in Cristologia e in Francescanesimo contemporaneo. Quest’ultima si dedica non solo alle fonti e agli approfondimenti storici ma va oltre fino alle interpretazioni odierne delle ‘leggende’ che circondano il Santo di Assisi.

Tra i corsi di specializzazione si inserisce la
Cattedra Kolbiana per andare incontro alle istanze spirituali delle persone, credenti e non credenti, sulla base della testimonianza di S. Massimiliano M. Kolbe, il cui pensiero offre chiavi di lettura importanti per il mondo di oggi.

Il
Dottorato consiste in almeno un biennio di ricerca teologica e, come per le università statali, apre le porte all’insegnamento ai massimi livelli.

Di recente istituzione è il
Corso di alta formazione “Giornalismo ed Etica” rivolto a quanti in ogni ambito vogliano approfondire problematiche inerenti la comunicazione e il mestiere di giornalista, nell’era della Post Verità. E’ stato istituito anche il corso di Francescanesimo “Sulle tracce di Francesco e Chiara”, di durata biennale, con un importante approccio sulla spiritualità francescana a proposito del carisma di San Francesco e Santa Chiara d’Assisi, contemplando approfondimenti delle fonti Francescane e Clariane, nonché sugli sviluppi successivi.

Per ogni ciclo di studi sono previsti seminari e laboratori da effettuarsi, come le lezioni, on line o anche in presenza.

Il fatto di trovarsi a pochi passi dalla fermata Laurentina della metro B di Roma rende facilmente raggiungibili le aule in cui ci si ritrova tra giovani seminaristi provenienti da tutto il mondo, accanto ai quali si condividono visioni ed esperienze della cristianità in tutti i continenti della terra, ciascun Paese con le proprie specificità.

Non è secondario appagare “il bisogno di incontrarsi e di vedersi in volto, di sorridere e di progettare, di pregare e sognare insieme”, come afferma Papa Francesco nell’ultimo Messaggio inviato in occasione della 49ª settimana Sociale dei Cattolici Italiani dal titolo «Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. Tutto è connesso». Che tutto sia connesso è evidente oggi più che mai e il santo Padre, che invita a non rassegnarsi né a stare alla finestra a guardare, nello stesso messaggio sottolinea che “Siamo chiamati a essere lievito che fa fermentare la pasta (cfr Mt 13,33)”. Come il lievito, che per crescere e produrre ha bisogno di determinati ingredienti nelle giuste proporzioni, così l’uomo, la Creatura del sesto giorno, a cui sono affidate le altre creature, deve munirsi dei migliori ingredienti perché possa arrivare a tutti il messaggio autentico delle Sacre scritture. Lo Spirito Santo illumina sempre chi lo invoca e si aprono orizzonti insperati davanti a testi prima considerati difficili da interpretare o fin troppo semplici e chiari perché ascoltati innumerevoli volte durante le celebrazioni eucaristiche e per questo ritenuti noti anche quando celano sempre nuove rivelazioni. Lo studio, che non è fine a se stesso e la sapienza, che è frutto di grazia divina, aprono la mente e il cuore a chi si avvicina con rispetto e desiderio di relazionarsi con l’Assoluto. Credenti e non, in una Università francescana com’è quella di San Bonaventura, possono attingere dai Testi sacri, dalla Dottrina, dal Magistero e dai più importanti Teologi del pensiero, sorto sulle tracce del Santo Poverello, troppo poco conosciuto, per crescere spiritualmente, trovare risposte alle proprie solitudini, alla crisi di valori, intravvedere una prospettiva nuova e urgente per curare i mali del nostro tempo. Spesso ci si domanda come sia possibile trasferire al mondo di oggi i contenuti del Vangelo: c’è bisogno di un approccio filosofico e teologico che valorizzi il cammino dell’uomo, un nuovo paradigma per tutti i popoli, per tutte le nazioni, e quello della ‘libertà creativa’ francescana costituisce la via su cui incamminarsi per ripensare il futuro. Papa Francesco nel messaggio ai Cattolici ad un certo punto dice “Il Vescovo Tonino Bello, profeta in terra di Puglia, amava ripetere: «Non possiamo limitarci a sperare. Dobbiamo organizzare la speranza!». La svolta verrà solo” continua il Santo Padre “se sapremo formare le coscienze a proporre processi di cambiamento duraturi, a beneficio delle giovani generazioni”. E quale posto migliore di una università per dar luogo a tutto questo?

Vincenza Spiridione
 
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