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Economy of Francesco. L’entusiasmo di Restituti Betaubun

Pubblicata il:  6 Dicembre 2022



Rumori di trolley da più direzioni rompono il silenzio per le vie intorno alla Basilica di San Francesco, ad Assisi. È mattina presto, il 24 settembre 2022. Gli ospiti di Economy of Francesco, riconoscibili dallo zainetto di tela con il simbolo dell’evento, confluiscono alla fermata del bus che condurrà tutti a Santa Maria degli Angeli, fino al Teatro Lirico, dov’è previsto l’arrivo del Santo Padre, che sottoscriverà con loro un Patto memorabile. Si sa bene che se non si arriva entro le 7,50 non si potrà più accedere all’area superprotetta e c’è chi, per non rischiare, si accorda per prendere dei taxi di passaggio, quando il mezzo messo a disposizione dagli organizzatori tarda ad arrivare. Restituti (detta Chichi) Betaubun, inserita nel villaggio ‘Agriculture and Justice’, con il suo bagaglio piuttosto grande per soli tre giorni, attende fiduciosa. Viene dall’Indonesia, Kei Island, ma vive e lavora a Timika-Papua. Dice che prima di tornare a casa raggiungerà un Monastero di suore Passioniste a Napoli e con loro andrà a visitare la Basilica di origine paleocristiana, dedicata a Santa Restituta,  di cui porta il nome. Parla volentieri della sua esperienza di libera professionista nel settore sociale e dell'istruzione: opera in tre diverse Organizzazioni Non Governative. In una svolge mansioni di assistente finanziario e amministrativo. “Il mio lavoro di collaborazione con il Financial Manager consiste nel garantire che i registri finanziari e l’inventario delle forniture siano tenuti a posto.” Sfoderando un sorriso magnifico aggiunge “In un altra ONG, invece, mi occupo di giovani studenti, avendo cura di provvedere alle loro necessità scolastiche e di orientamento, tenendo quando è possibile incontri periodici con i genitori, senza trascurare spettacoli e mostre”. Si fa ascoltare Chichi che, pur avendo già compiuto 37 anni, dimostra di averne meno di venti, tanto è fresco il suo modo di porsi. Nel contesto in cui opera c’è bisogno di dare un impulso importante all’agricoltura e il suo impegno più qualificato è quello di fare da trait d’union tra le fondazioni per la costruzione di progetti, la conduzione dei programmi, il monitoraggio delle attività e la valutazione finale. È instancabile Chichi perché, aggiunge, “svolgo anche attività non retribuite con alcune ONG locali, come ‘Yayasan Cinta Bella’, una fondazione che lavora per bambini e persone con disabilità e sindromi gravi come la paralisi cerebrale e altre comunità di assistenza ai giovani, come ‘Airu Arerau Tapormi Bersatu’ o anche ‘Pemuda Indonesia Lawan AIDS’ (Indonesian Youth against AIDS)”. Spiega che la sua prima esperienza di volontariato cominciò nel 2008 con un’altra ONG locale, denominata "Timika AIDS Care Foundation" (‘YAPEDA’), per ridurre l’impatto delle infezioni da HIV/AIDS. È una donna dal grande senso pratico Restituti e non ci sarebbe stato bisogno di domandarle perché abbia aderito a Economy of Francesco. “Amo aiutare le persone e la comunità, con le mie capacità”. Già, quelle doti tanto care a Papa Francesco che, oltre ad averlo rimarcato nella tre giorni di Assisi, fin dai suoi primi Tweet non si stanca di dire ai giovani, “non sotterrate i talenti, i doni che Dio vi ha dato! Non abbiate paura di sognare cose grandi!”. E Chichi Restituti Betaubun, che non perde il sorriso, parlando del lavoro arduo che compie quotidianamente, fa di tutto per realizzare il “sogno rivoluzionario di costruire un sistema sostenibile adatto culturalmente ed economicamente” alla sua terra. Non ha paura Chichi e, a quanto pare, i sogni li realizza e non lascia indifferente chi la ascolta, quando racconta con semplicità come uno dei ragazzi sieropositivi di cui si è presa cura fin dalla sua infanzia, frequenti oggi il terzo anno del liceo professionale, grazie a una borsa di studio. È l’agire concreto del Patto siglato nella città di San Francesco dove giovani economisti, imprenditori, changemakers si sono impegnati a spendere la vita “affinché l’economia di oggi e di domani diventi una Economia del Vangelo”.

Vincenza Spiridione
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